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ALDO FABRIZI

Aldo Fabrizi nasce in un vicolo di campo de Fiori, il 1° novembre del 1905. A 11 anni la morte del padre lo costringe a lasciare la scuola: primi lavoretti, prime paghe. Cominciò ben presto a scrivere poesie e testi di canzoni che lo avvicinarono al mondo del teatro e dello spettacolo. Durante un festival Reginella, una giovane cantante cui era stata affidatata l'interpretazione di alcune canzoni firmate Fabrizi, diventò la compagna della sua vita. Vale la pena di sottolineare la sua poliedricità di interprete; con uguale aderenza e uguale successo, Aldo Fabrizi è stato attore di varietà e di rivista, di cinema, di teatro musicale (Anni '60-'70: Mastro Titta, in Rugantino), di prosa (Aristofane). Fabrizi venne considerato uno dei migliori comici romani in quanto si trovava perfettamente a suo agio nei ruoli brillanti così come in quelli drammatici. Il suo nome è solitamente legato al famoso film Roma città aperta (1945), basato sugli ultimi giorni dell'occupazione di Roma da parte delle milizie naziste alla fine della seconda guerra mondiale. Il cibo era probabilmente l'attività preferita di Fabrizi; ciò dava ragione della sua massicia corporatura, una caratteristica che sfruttava assai bene nell'interpretare i suoi personaggi. Nell'ultimo periodo dei suoi anni, con suo grande rammarico, problemi di salute lo costrinsero ad evitare gli eccessi alimentari, e a mettersi a dieta. Due raccolte di poesie, " La Pastasciutta " (1971) i cui temi principali sono il cibo e le sue ricette preferite con la pasta, e " Nonna Minestra " (1974), testimoniano questa sua passione.


" Aveva una forza caricaturale violenta " - racconterà poi Fellini - " esprimeva in maniera sufficientemente esatta quella che era l'anima del romano, proprio del romano dell'Impero: violento, cinico, sentimentale. Era un interprete popolare, popolaresco naturalmente, ma efficace di quello che è il tipo del romano. Una sera " - raccontava il regista - " in una rosticceria, questo attore con gli occhioni da ranocchio s'era accorto che io non c'avevo i soldi; avevo mangiato due supplì in più. Aveva visto il mio imbarazzo, mi mancavano due lire, tre lire, così m'ha offerto lui la cena. E dopo quella sera siamo diventati amici " .


L'indimenticabile attore romano morì nella capitale il 2 aprile 1990, all'età di ottantacinque anni.




Foto di Aldo Fabrizi

LA CREAZIONE

Dio disse: « Mò che ho fatto Cielo e Tera,
domani attacco Luce e Firmamento,
mercoledì fò er mare, doppo invento
farfalle e fiori pe' la Primavera.

Pe' giovedì fò er Sole, verso sera
fò li Pianeti, er Fòco, l'Acqua, er Vento,
così se venerdì nun vado lento,
faccio sabbato ingrese e bònasera! »

Finì defatti er sabbato abbonora.
« Mò » disse « vojo vede chi protesta
dicenno che er "Signore" nun lavora...

Ho sfacchinato quarant'ore... basta!
Domani ch'è domenica fò festa...
e prima de fa' Adamo fò la Pasta! »


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